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Il nostro credo...

Concorso: “competizione ufficiale, in cui si assegnano incarichi o benefici”. Questa è la definizione della parola concorso data da uno dei più autorevoli vocabolari della lingua italiana: il dizionario Garzanti.

Fortunatamente superata questa crisi economica mondiale, siamo riusciti a poter presentare anche quest’anno il nostro concorso. Ormai si avvia verso la quarta edizione, sono state fatte delle modifiche importanti e costruttive affinche i candidati trovino in questo concorso sempre un’alto livello di professionalità che serve a loro per garantirsi una valida competitività. Quest’anno abbiamo aggiunto una fase preliminatoria e semifinale in 3 cità dei USA e a Ljubljana (Slovenia). Cosi’ è diventato un concorso che supera giustamente le frontiere e i confini. Ora si’ che lavoriamo col pensiero di cambiare nazioni in persone tramitte la musica.

Ma come ci si pone in un panorama ormai fuorviato in gran parte dalla completa incompetenza delle direzioni artistiche, il più delle volte conferite senza una logica comprensibile e chiara, basata solo su scelte manageriali, lobbystiche o politiche che dir si voglia, e col solo fine di garantire accessi preferenziali a fonti di finanziamento e/o circuiti internazionali? E quindi quale può essere la funzione di un concorso il cui giudizio si attiene solo ed esclusivamente alla competizione, rifuggendo ogni pregiudizio?

La risposta è nell’unione di artigiani e musicisti che hanno trovato nella loro operosità e passione, la risposta per preparare una "rivincita" basata sul saper fare dove il concetto di "bottega dell'arte" si fonda sulla costante dedizione degli artigiani e dei musicisti stessi al lavoro duro e allo studio serio!

Questa era la musica fino a circa 40 anni fa, e tutti gli artisti che lavoravano per essa, esercitavano il dono della creatività con equilibrio e rispetto vicendevole, rispetto che era di gran lunga più forte e potente di ogni possibile corruzione!

Giuseppe Patané, Piero Cappuccilli, Ottorino Respighi, tre nomi che hanno creduto in tali valori e che hanno esercitato il loro "mestiere", perché fare il musicista è un MESTIERE, trovandosi di fronte ostacoli terribili in un ambiente decadente, al cui declino nei nostri "bei tempi", ci si sarebbe, ahimè, inevitabilmente abituati. La politica mondiale, i poteri occulti, le logiche conventicole che si beano di questi principi, non solo non hanno professato il loro stesso credo, ma ne hanno svilito i contenuti diventando essi stessi, fautori di un malcelato stillicidio artistico e culturale. E’ molto in voga, in special modo in Italia, affermare che il futuro e' nella meritocrazia.......(?) ma i giovani e meritevoli artisti denunciano un malcostume sempre più diffuso, trovando sempre meno possibilità per poter emergere e sperare di affermarsi in un settore sempre più congestionato.

Il concorso “Cappuccilli - Patané – Respighi”, vuole, pretende e chiede di essere il "restauratore" di quel modo di fare arte musicale, basato sulla conoscenza della materia in tutti i suoi aspetti, tecnici, espressivi e interpretativi della scuola tradizionale mondiale, che via via viene soppiantata da deprecabili tentativi posti in essere da “mestieranti” che gestiscono una larga percentuale dei centri culturali nel mondo, propinando al pubblico esecuzioni musicali "SBAGLIATE", e che con la loro invadenza stanno, purtroppo, minando irrimediabilmente la "conoscenza" del pubblico stesso. Il successo delle due precedenti edizioni del concorso e la serietà con la quale si è svolto ha garantito ai giovani concorrenti un giudizio veritiero e spassionato, e l’impegno al mantenimento delle promesse di cui il concorso stesso si fa foriero.

Un ringraziamento particolare va ai miei "amici musicisti e operatori del settore" che fin dalla prima edizione hanno partecipato con entusiasmo mettendo a disposizione il loro credo e le istituzioni che gestiscono con grande obiettività e professionalità. Un saluto particolare con un immenso grazie agli artigiani che dal primo momento hanno creduto con piena convinzione a questo progetto; agli amici Pygmalioni Enzo Ciccarelli ed Fabio Menicacci, Angiolo Caletti e Flavio Arlenghi che non solo hanno avuto questo nobile intuito e hanno creduto nell'idea, ma in essa hanno trovato una loro collocazione potendo così contribuire fattivamente al progetto della scuola di artigiani in Etiopia, gestita e sponsorizzata dalla Confartigianato ANAP Nazionale.

Il Presidente della Giuria
M° Lorenzo Castriota Skanderbeg, Direttore d’Orchestra

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